Lettera alla mia città

Ortona (Chieti) |

Cara Ortona,

questa situazione sta ferendo anche te, che sembri aver perso la tua essenza.

Tu, che sei una città di mare, con i tuoi colori e i tuoi profumi, che ci hai sempre regalato, ora sei triste, pallida, vuota.

I tuoi parchi erano sempre stracolmi di bambini che scorrazzavano, che giocavano già delle prime ore del mattino e le loro risate erano la tua colonna sonora preferita; ora non c’è nemmeno l’ombra della gioia infantile, non ci sono risate, non ci sono genitori che richiamano i figli perché hanno paura che possano farsi male. Ora ti senti sola.

I tuoi bar erano sempre pieni di anziani, che si ritrovavano ogni mattina a raccontarsi le esperienze fatte da giovani e a rivelare segreti mai rivelati a nessuno, ma ora non puoi più scoprire le loro avventure e i loro aneddoti.

Le vetrine dei tuoi negozi erano sempre colorate e ben allestite, con tutto ciò di cui i tuoi cittadini avevano bisogno; ora i negozi sono tutti chiusi, vuoti, con le serrande grigie abbassate.

Non c’è più nessuno che passeggia le tue strade e i tuoi vicoletti, non c’è più nessuno che visita il tuo centro storico, non c’è nessuno che ammira il tuo castello, e anche la tua spiaggia dorata, sempre piena di persone che cercavano un po’ di tranquillità, oggi è deserta.

Il tuo porto non è più trafficato, le barche dondolano annoiate in attesa che qualcuno le porti al largo, la passerella che ci porta al tuo faro rosso, da sempre attraversata da sportivi o famiglie, anch’essa ora è senza vita.

Anche il rumore del mare sembra triste, le sue onde s’infrangono contro gli scogli come fossero arrabbiate per la grande ingiustizia di questo momento e anche il sole stenta a specchiarsi sull’acqua, perché consapevole che nessuno possa ammirare la sua bellezza.

Cara Ortona, lo so, non è facile, nemmeno i fiori nei giardini pubblici sono più curati e le tue vie ora sono silenziose e più cupe. Non c’è più la vitalità che sei solita regalarci, ma sai, cara Ortona mia, se la tua gente seguirà le regole tornerai a vivere molto presto.

Se tutti faremo dei sacrifici, i bimbi torneranno a giocare nei parchi, tu tornerai a scoprire i segreti di gioventù dei nonni e tutti i negozi torneranno a colorarti. Torneremo a cantare lungo le vie principali, torneremo a prenderci cura di te e dei tuoi giardini e faremo feste in tuo onore. Sii forte Ortona, andrà tutto bene.

Patricia Hrisca, II D, I.T.N. “Leone Acciaiuoli”, Ortona

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